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Il percorso Nutremente

Da oltre 10 anni attraverso il percorso Nutremente, in collaborazione con la Dott.ssa Elena Carmignani, biologa nutrizionista, mi occupo della relazione complessa che molte persone hanno con il cibo, rapporto influenzato da emozioni non consapevoli che possono portare a comportamenti alimentari disfunzionali. Mangiare per stress, ansia, tristezza o noia, anziché per fame fisica, è un problema comune che compromette il benessere fisico e mentale. Tecniche come la mindful eating e l’intuitive eating offrono strumenti efficaci per ristabilire un rapporto armonioso con il cibo.

Le emozioni non consapevoli possono influenzare significativamente le scelte alimentari. Stress e ansia spingono spesso a cercare conforto in cibi ricchi di zuccheri e grassi, creando un ciclo di alimentazione emotiva e sensi di colpa. Tristezza e depressione possono portare a mangiare in eccesso o a perdere interesse per il cibo, aggravando lo stato emotivo. Anche la noia e il senso di inadeguatezza possono indurre a mangiare senza fame, usando il cibo come distrazione.

La mindful eating, o alimentazione consapevole, incoraggia a prestare attenzione al cibo e all’atto di mangiare con piena consapevolezza. Essere presenti durante i pasti, concentrandosi sui sapori, le consistenze e gli odori del cibo, aiuta a distinguere tra fame fisica e fame emotiva. Questa pratica permette di riconoscere e affrontare le emozioni che influenzano l’alimentazione, riducendo la necessità di usare il cibo come meccanismo di coping. Mangiare lentamente e ascoltare i segnali di sazietà del corpo favorisce una migliore digestione e previene l’eccesso di cibo, aumentando la soddisfazione.

L’intuitive eating, o alimentazione intuitiva, incoraggia a seguire i segnali del proprio corpo riguardo la fame e la sazietà. Questo approccio si basa sulla fiducia nei segnali del corpo, mangiando quando si ha fame e fermandosi quando si è sazi, senza seguire regole alimentari rigide. Promuove l’accettazione del proprio corpo e la compassione verso sé stessi, rifiutando l’idea delle diete restrittive. Invece, incoraggia scelte alimentari che soddisfino gusti e bisogni nutrizionali personali.

Combattere l’alimentazione emotiva e sviluppare un rapporto armonioso con il cibo richiede tempo e pratica ma è possibile spezzare il circolo vizioso che fa ricadere in quei comportamenti automatici sbagliati che poi generano forti sensi di colpa e una sensazione di fallimento e debolezza.